5 aprile 2001

Di Giampaolo Ranaldi

Grafologia e psicoterapia

 

Capire e comprendere i disturbi psicologici e neurologici attraverso l’analisi della scrittura. Il CE.I.S (Centro Italiano di Solidarietà) di Don Picchi ha reso noto, proprio in questi giorni, che nella cura e prevenzione delle tossicodipendenze e dipendenze varie la grafologia, se usata in un approccio multidisciplinare, può essere uno degli strumenti migliori per le applicazioni della psicoterapia.

"Dall’analisi della scrittura si riescono ad individuare caratteristiche della personalità, meccanismi di difesa, reazioni all'autorità, emotività ed identità della persona - spiega Sabina Maffei, grafologa e consulente - Le applicazioni in campo medico riguardano essenzialmente la psicoterapia. Da un lato - continua la dottoressa Maffei - si usa la grafologia nella terapia con gli adolescenti e in quella familiare per avere un quadro della situazione pre - terapeutico, che fornisca indicazioni utili su come impostare la cura. Si fa un’analisi grafologica all’inizio. Poi lavorando a stretto contatto con lo psicoterapeuta o il sessuologo, a seconda dei disturbi emersi, se ne fa un’altra dopo 6-8 mesi".

Con la grafologia si può seguire l’evoluzione di una personalità nel corso di una terapia; ricostruirne il percorso a ritroso nel tempo attraverso l’indagine di scritti precedenti.

Le strutture che utilizzano l’analisi della scrittura si stanno moltiplicando. Così come la formazione di figure professionali specifiche è sempre più regolamentata: dal 1996, sono stati attivati corsi di laurea breve in grafologia presso le università di Roma ed Urbino.

Gli utilizzi più indicati in campo terapeutico sono la cura delle dipendenze, tutte le terapie in cui è utile un quadro della personalità ed delle interazioni con altri soggetti, come in famiglia o all’interno della coppia. Ma esistono anche applicazioni più specifiche come lo studio dell’ansia prenatale nelle donne in attesa di partorire.

 

I segreti della mente? Li svela la scrittura

Alessia Manfredi

 

Indagare i disturbi neurologici attraverso la scrittura. Scoprire da come la penna lascia il segno sulla carta blocchi psicologici e dinamiche della personalità. L’analisi del segno grafico è utilizzata sempre più frequentemente come strumento d’appoggio alla psicoterapia ed alla clinica perché aiuta ad accedere alla parte più remota della psiche. Ed è utile per chiarire meccanismi interiori, conflitti ed eventuali patologie.

La grafologia, secondo il metodo morettiano, è una scienza sperimentale che indaga l’uomo nel suo insieme di corpo e mente attraverso l’analisi del tracciato grafico. Oltre alle applicazioni più note come le perizie nei tribunali, l’orientamento nel campo del lavoro e della scuola, l’indagine delle dinamiche di coppia e familiari, la grafologia fornisce un valido supporto anche in campo medico, contribuendo in particolare alla formulazione di diagnosi e prognosi di psicopatologia.

O ancora monitorare chi è affetto da dipendenze, come è accaduto recentemente a Roma presso la comunità di recupero di tossicodipendenti CE.I.S di Don Picchi.

In questo modo si è in grado di vedere se certi meccanismi stanno cambiando e si è in grado di adattare maggiormente alla persona la terapia.

Al Centro italiano di solidarietà di Roma, specializzato nel recupero delle tossicodipendenze, l’approccio è multidisciplinare e affianca questa metodologia alla psicoterapia, alla medicina ed alla sociologia. In Emilia Romagna e Veneto la si usa nei consultori e per la terapia familiare.

"Negli ultimi trent’anni si è venuta sempre più a consolidare un’idea della personalità come sistema integrato. Studiare il tratto, attraverso alcune regole di decodifica, apre un nuovo vocabolario di significati, che permette di individuare non solo eventuali disagi psicologici, ma anche le potenzialità di una persona" spiega ancora Sabina Maffei.

HOME