Italiani afflitti da sensi di colpa, ma non per il tradimento

 

Il lavoro arretrato, il rapporto col cibo, le spese superflue. Queste preoccupazioni provocano stati d’ansia patologici in un italiano su due.

E’ quanto emerge da un’indagine della rivista Riza Psicosomatica da pochi giorni in edicola. L’indagine è stata condotta su un campione di 930 italiani d'età compresa fra i 18 ed i 65 anni.

Senza troppi rimorsi nelle mille scelte quotidiane si dichiara solo il 3% degli intervistati. E per i trentenni non c'è scampo. E’ questa, infatti, la fascia d'età colpita in maniera maggiore dai sensi di colpa. La percentuale si abbassa dai 35 anni in su per tornare ad alzarsi con la maturità. Attorno ai 50, infatti, è solo il 27% a ritenersi condannato dall'ansia.

Su tutte le cause dei sensi di colpa, in assoluto, prevalgono su tutte quelle legate alla vita lavorativa per gli uomini ed all’aspetto del corpo per le donne. Il 53% degli uomini dichiara, infatti, di soffrire maggiormente dei sensi di colpa proprio sul lavoro. Per il 38% la responsabilità maggiore dei sensi di colpa è il non saper fare economia e di spendere spesso i soldi in maniera scriteriata.

Per le donne la maggiore preoccupazione sono le diete, iniziate e mai portate a termine. Per il 26% delle donne, invece, il vero tracollo nei rimorsi è dopo una giornata di shopping.

La minor percentuale di afflitti da sensi di colpa è tra coloro che dichiarano di aver tradito il partner. Quasi nessuno/a di loro si sente ansioso/a per questo motivo.

A cura di Giampaolo Ranaldi

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