La sterilità vinta dalla terapia dell’arte

 

Avere figli con la psicoterapia dell’arte. E’ la nuova frontiera in tema di fecondazione assistita percorsa dagli psicologi del servizio materno infantile dell’Azienda Sanitaria Locale RM E.

Negli ambulatori dell’ASL romana è stato realizzato un progetto che risulta efficace e non ha nulla a che vedere con tecniche di fecondazione in vitro o altre cose sulle quali i vari comitati di bioetica continuano a discutere.

Grazie alla "art therapy", infatti, due coppie romane avranno finalmente dei bimbi. Concepiti, oltre che ovviamente facendo l’amore, ballando e dipingendo. I nascituri sono un successo della terapia che la Asl E pratica già dallo scorso anno, coinvolgendo 20 coppie.

"Il progetto si rivolge alle coppie che non presentano cause organiche di sterilità - ha spiegato lo psicoterapeuta Alessandro Ceschini, - Il percorso terapeutico, della durata massima di due anni, mira a superare i meccanismi difensivi ed i blocchi emozionali tramite modalità artistiche e corporee".

In una prima fase le coppie, guidate da una danza - terapeuta, imparano a lasciare andare il proprio corpo ed a liberare le proprie emozioni, tutti in circolo, con riti quasi tribali. In seguito, quando i pazienti sono più sciolti, entrano in gioco colori e pennelli.

"L'art therapy può aiutare a rimuovere le cause psicogene di sterilità che rappresentano almeno il 15-20% delle cause totali - ricorda Ceschini - Ma più importante è che serve a gestire meno dolorosamente la propria incapacità di concepire e, eventualmente, aiuta a sentirsi genitori anche tramite l'adozione che è stata richiesta in quattro casi".

A cura di Giampaolo Ranaldi

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