RICERCA
Aids, nata proteina che blocca il virus
Realizzata da ricercatori americani

 

Un’equipe di ricercatori americani del Massachusetts Institute of Technology, ha progettato e realizzato una proteina che, in laboratorio, impedisce al virus dell'Aids di penetrare nelle cellule per potersi riprodurre. È una scoperta importante in grado di aprire nuove strade per la ricerca contro il flagello del XX secolo.

Riuscire a controllare appieno la proteina e la sua azione, scrive sulla rivista “Science” Peter Kim del Massachusetts Institute of Technology, potrebbe produrre una nuova efficace arma non solo contro il virus dell'Aids ma anche contro quelli più ordinari dell'influenza e di altre malattie che agiscono in modo simile.

I tempi sono ancora lunghi. Ora si tratta, naturalmente, di passare dalla teoria alla pratica, vale a dire dai test sui vetrini di laboratorio agli esperimenti sugli animali e quindi sull'uomo. La logica seguita dal virus Hiv è, infatti, simile a quella degli altri che generano malattie ordinarie, infatti, i virus riescono a penetrare la membrana di una cellula inserendovi la punta di una proteina del proprio involucro, chiamata gp41, che poi si piega catturando così parte della superficie della membrana della cellula come farebbe una molletta.

In questo punto l'involucro esterno del virus e la membrana della cellula si fondono, permettendo al virus di iniettare nell'ambiente della cellula il proprio Dna che dirotterà poi l'attività della cellula costringendola a riprodurre copie di sé.

È a questo punto che entra in gioco la proteina 5-Helix, progettata e realizzata da Kim e colleghi. Tale proteina, infatti, sarebbe in grado di attaccarsi alla proteina gp41 e bloccarne l'azione. Se tutto andrà per il verso giusto, e cioè se la proteina confermerà la sua efficacia nei test clinici, il nuovo farmaco rientrerà di diritto nella nuova categoria di rimedi definiti “inibitori d'ingresso”, e l’unico modo con cui potrà essere inserito nell’organismo sarà per iniezione, poiché 5-Helix è una molecola troppo grossa per essere ingerita con una pillola e assorbita dall'intestino.

 a cura di  Eugenio Sabatini