FARMACEUTICA
Aids, il grande processo è cominciato
In Sud Africa si decide sui farmaci generici

 

Protesta a Pretoria contro le Multinazionali
Si è aperto in Sudafrica, nelle aule di tribunale di Pretoria, il processo più importante degli ultimi decenni, che farà la storia della farmaceutica. Infatti, trentanove tra le case farmaceutiche più importanti del mondo hanno intentato causa contro il governo sudafricano in merito all’utilizzo di medicinali a basso costo (i cosiddetti farmaci generici) per combattere l’Aids.

Troppo il potere del “Big Pahrma”, il cosiddetto cartello delle multinazionali del farmaco, oppure il diritto al brevetto deve essere tutelato? Da un lato gli interessi commerciali delle multinazionali farmaceutiche, dall’altra 4 milioni di poveri malati di Aids che non riuscirebbero a sostenere le spese per una cura che il più delle volte non è sufficiente per guarire. Il problema scoppiato in Sud Africa è solo una versione di una questione che esiste in tutto il mondo. È vero che nell’Africa subsahariana il problema è più forte che altrove, con 25 milioni di malati terminali da virus Hiv, ma che dire dei restanti 11 milioni che in tutto il mondo sono colpiti da Aids.

“Tutta colpa di Nelson Mandela” se oggi si discute una questione che era inevitabile scoppiasse. Fu il mitico presidente della Repubblica Sudafricana del 1994 (il primo nero a ricoprire questa carica nel paese), nonché premio nobel per la pace del ’93, che firmò una legge nel 1997 che consentiva al suo Paese di importare e produrre una versione più economica, e non protetta da brevetto, delle medicine usate per combattere la malattia. L’unico elemento che differenzia i cosiddetti farmaci generici da quelli normali è il diritto di brevetto, un diritto che dura 20 anni. Questi hanno le stesse caratteristiche e la stessa efficacia di quelli “originali”, solo che il loro costo è nettamente inferiore rispetto a quelli che invece sono ancora sotto copywrite.

Secondo le previsioni il processo durerà una settimana, ma data l’importanza della questione nessun è pronto a metterci la mano sul fuoco. Se vincerà il governo e verrà dichiarato lo stato di emergenza nazionale, allora ci sarà via libera per l'importazione massiccia di farmaci generici. Se a vincere saranno, invece, le multinazionali, la controproposta sarà quella di arrivare a un abbassamento concordato dei prezzi dei farmaci realizzato con una mediazione delle Nazioni Unite, ma ci sarà l’esculsivo monopolio dei farmaci ancora sotto brevetto.

La questione è comunque aperta a tutto il globo. Tutti si stanno schierando, perché è impossibile non farlo. A un giorno dall’inizio del processo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha fatto sapere di essere apertamente schierata a fianco del governo sudafricano. “Fondamentalmente, l'Oms appoggia il governo sudafricano nella causa legale. E in generale appoggiamo tutto quanto può essere fatto nell'ambito del Trips (l'accordo della l'Organizzazione mondiale del commercio, Wto, sulla proprietà intellettuale) per fornire medicinali a più gente possibile al minor prezzo possibile”, ha affermato a Ginevra il portavoce dell'Oms.

Un rappresentante dell'Organizzazione è d'altra parte a Pretoria per seguire il processo. “La nostra posizione è molto chiara: i farmaci - ha precisato il portavoce dell'Oms Gregory Hartl - devono raggiungere tutte le persone che ne hanno bisogno. Dunque, noi utilizzeremo tutti i mezzi disponibili presso la Wto per favorire questo accesso”.

 a cura di  Eugenio Sabatini