Mobbing

   Anche in Italia si sente finalmente parlare di mobbing che miete le sue vittime elargendo ansia stress attacchi di panico fobie aggressività ed altri maleseri.

La parola Mbbing deriva dal verbo inglese, to mob: che significa ledere aggredire.

Si può considerare il  Mobbing  una patologia sociale che trova le sue radici in un subdolo processo distruttivo della persona. Questo patologia nasce da comunicazioni e comportamenti ostili sia in forma palese che occulta. Il campo di battaglia è il posto di lavoro. I motivi possono essere di vario genere: invidie e gelosie, quando si verifica tra colleghi; incapacità ed inadeguatezza, quando si verificano tra superiore e subordinato, l'incapacità del superiore in questione, è sia culturale che morale (non sentendosi  lui stesso in grado di ricoprire un "ruolo di prestigio", adotta comportamenti denigratori e meschini atti a minare la personalità dell'altro fino a farlo sentire "realmente" incapace ed inutile  ed apparire quindi agli occhi degli altri migliore e potente).

Le aggressioni per lo più di genere psicologico, sono una vera tortura verso le persone che diventano delle vere vittime designate "capri espiatori". Questo fenomeno avviene quando c'è una disorganizzazione lavorativa carente di regole e di supervisione quando mancano aggiornamenti di "corsi di formazione del personale" svolti da personale qualificato.

Sono stati studiati i comportamenti che illustrano il modello nei vari comportamenti aggressivi una prima fase, in cui, avvengono conflitti, attacchi, meschinerie ed anche scherzi feroci. una seconda fase nella quale se le aggressioni proseguono si nota una cronicizzazione dello stato di ansietà, una terza fase nella quale si  negano i diritti della vittima che vengono tollerati ed a volte (purtroppo) decisi dalla direzione del personale, quarta fase, si ha una dequalificazione delle mansioni e/o trasferimento che tendono ad escludere il lavoratore rendendolo "incapace e soggetto a lunghi periodi di malattia" con conseguente esclusione dal mondo del lavoro. Questo processo distruttivo della persona, se non viene riconosciuto e bloccato per tempo  sviluppa nelle suindicate micidiali fasi.
Fortunatamente questo processo inizia ad essere individuato e riconosciuta anche in italia, anche se ancora non abbastanza, e non vengono infatti ancora utilizzati nei posti di lavoro opportuni informatori e formatori che intervengano nelle prime fasi prima che si instauri definitivamente il Mobbing, intervenendo  per bloccare l'insorgere di queste patologie sociali cercando dove è possibile una riconciliazione dei conflitti, o pattuendo altre soluzioni assieme al personale e alla vittima qualora localmente la situazione sia compromessa in modo definitivo.

Se non si interviene in tempo, con un assistenza di tipo  psicologico  che tuteli la psiche e la dignità del lavoratore dall’altrui aggressività sul posto di lavoro, e con un assistenza legale e sindacale che ne tuteli i diritti civili e morali, c'è la possibilità che degenerino in vere invalidità con conseguenti e gravosi oneri sociali collettivi con premature pensioni di invalidità derivanti da alterazioni della personalità e somatizzazioni conseguenti ad anni di terrorismo. Questo quando va "bene" quando cioè  il lavoratore è comunque "protetto" da un contratto di lavoro che gli riconosca almeno queste "pur magre agevolazioni" ma non è sempre così, accadono episodi di mobbing in cui il lavoratore "in nero, o nella speranza millantata di raggiungere un posto di lavoro" subisce e senza alcuna difesa ne presente ne futura "violenza gratuita" che spesso finisce nella disperazione e nella perdita del lavoro.

Nel prossimo numero spiegheremo le caratteristiche psichiche e sociali del mobbizzato e del mobbizzante.

A cura di Paola Felici

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