Attacchi di panico, a rischio gli adolescenti
Emergenza anche per le donne

Gli attacchi di panico colpiscono sempre di più.    Questo ciò che è emerso da un recente meeting sull’argomento tenutosi a Roma da esperti della medicina tradizionale e alternativa. Una patologia che, secondo i dati, sembra riguardare soprattutto gli adolescenti, e in particolare le donne.

Oggi gli attacchi di panico colpiscono dal 2 al 4% della popolazione adulta (fra 500.000 e 1 milione di italiani, 70% donne, 30% uomini) e nei prossimi anni sono destinati a moltiplicarsi. Manager, persone “in carriera” o iperattive (soprattutto tra i 30 e i 45 anni) sono in genere i soggetti più vulnerabili. Gli attacchi si scatenano all'improvviso e l'elemento costante è la paura di morire.  

Sudorazione, tachicardia, senso di soffocamento, questi i principali sintomi con cui l’attacco di panico si manifesta. Sintomi che spesso vengono male interpretati e non è un caso che il pellegrinaggio delle cure cominci dal cardiologo. "La prima paura - spiega lo psicologo Carlo Semerari - è l'infarto e dunque si corre a fare gli esami clinici del caso, scongiurato quel pericolo si passa all'otorino (per le vertigini) e soltanto dopo aver escluso una serie di patologie si arriva alla diagnosi esatta".  

La percezione di un fantasmatico pericolo e imminente, una paura invasiva generalizzata di cui non si capisce né l'origine né tanto meno il motivo, ecco spiegato scientificamente l’attacco di panico, una patologia che genera una serie di allarmi che fanno scattare, nel nostro organismo, meccanismi difficilmente controllabili.

Le terapie possono essere tante: psicanalisi, psicologia comportamentale, approccio farmacologico, agopuntura associata a omeopatia. "Di certo - assicura Osvaldo Sponzilli, medico chirurgo che da 25 anni utilizza agopuntura e prodotti omeopatici per aiutare i malati di panico - è una malattia curabile, soprattutto adesso che, grazie anche a una maggiore attenzione dei medici di base, questa patologia sta emergendo dal sommerso in cui è stata confinata per anni".

"Il 40% dei miei pazienti - dice Marco De Murtas, psichiatra e neurologo - è in cura per attacchi di panico e nel 90% dei casi si raggiunge la guarigione clinica, la scomparsa cioè dei sintomi e il ritorno a una vita normale. Il vero problema è semmai la recidiva. È una malattia subdola, tace per anni e poi all'improvviso torna l'incubo. Su questo si deve ancora lavorare, ma il passo più importante è stato fatto: aver riconosciuto agli attacchi di panico lo status di malattia".

E.S

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