Definizione di paura

La paura è un'emozione che coinvolge l'organismo nella sua globalità e viene attivata da una particolare situazione stimolo circoscritta.

    Questa situazione di paura porta, da un lato a stati di tensione somatica ed agitazione (aumento del ritmo cardiaco, sudorazione, piloerezione etc.), dall'altro a difficoltà propriamente psicologiche quali una disorganizzazione cognitiva emotiva, come ad esempio il ricordare eventi del passato, o difficoltà a collegare pensieri ed idee.

    Riguarda anche comportamenti motori in quanto la prima reazione è quella della fuga.

    La paura è caratterizzata dalla presenza di:

- Variabili indipendenti: situazioni stimolo che possono suscitare classi diverse di risposte.

    E' utile una distinzione tra paura ed ansia che vengono generalmente distinte in base al tipo di stimoli che sono in grado di provocare.

    Mentre la paura viene provocata da una situazione ben definita, esempio "un cane ringhioso che insegue una persona", l'ansia è una sensazione sgradevole crescente senza un'apparente e definita situazione stimolo (ci si può trovare in una situazione in cui particolari cose, oggetti, odori, frasi, suoni ecc., che colpiscono sotto il livello cosciente delle percezioni, provocano uno stato di tensione).

    All'interno della terapia comportamentale la distinzione non viene accettata in quanto si ritiene che la differenza tra Ansia e Paura sia solo di carattere quantitativo.

    Si fa distinzione invece tra Paure focali (circoscritte) e Paure diffuse (ansia); fatti ambientali inducono il soggetto a ritenere che, fuori del suo campo di conoscenza si stia svolgendo qualcosa per lui pericoloso.

    La paura è uno stato di intensa emozione che coinvolge tutto l'organismo; in effetti la persona impaurita presenta particolari risposte ognuna delle quali interessa organizzazioni comportamentali quali:

        1-indici psicofisiologici
        2-componente motoria
        3-stato soggettivo

    Colui che è danneggiato da vulnerabilità interna, tende ad ampliare il valore effettivo dei fatti; perciò sta eccessivamente all'erta e si allarma con estrema facilità, non conoscendo la consistenza del pericolo in quanto esso dipende da un'azione che si sta sviluppando ed organizzando fuori del suo campo di conoscenza.

    Le forze operative non possono quindi entrare in azione come invece lo possono, con intensità esagerata, le forze intellettuali, chiamate ad esplorare i fatiche hanno determinato l'allarme.

    Per quanto riguarda gli indici psicofisiologici la paura attiva all'interno dell'organismo una serie di processi neurovegetativi, controllati dal sistema simpatico e parasimpatico.

    Gli indici osservati sono:

a - la risposta psicogalvanica o elettrodermica (sudorazione) R.P.G.  R.P.D., si fonda sulla qualità che ha l'epidermide di opporre resistenza al passaggio della corrente elettrica; quando il soggetto è emozionato o impaurito tale resistenza tende ad abbassarsi.

b -La risposta pneumografica (respirazione) R.P.: in stato di quiete la fase di inspirazione è simmetrica a quella di espirazione; in stato di emozione il ritmo respiratorio è irregolare.

c - La risposta cardiaca R.C.: il ritmo cardiaco viene sollecitato anche dalla più minima emozione.
    Per quanto riguarda il comportamento manifesto, si misura attraverso due tipi di Test: di Performance e di Evitamento.

    Il primo viene impiegato prevalentemente nelle ricerche durante le quali vengono osservati gruppi di soggetti impegnati nell'esecuzione di compiti carichi di tensione (es. parlare in pubblico); questi test non vengono generalmente impiegati nell'intervento terapeutico.

    Il secondo consiste in una serie di prove il cui superamento avvicina gradualmente il paziente all'oggetto o alla situazione temuta.

    Per quanto riguarda invece la misurazione dello stato soggettivi del paziente, vengono usati i test carta e matita, che consistono in una serie di affermazioni sulle quali il soggetto esprime il proprio parere.

    Sono generalmente costruiti allo scopo di misurare la qualità e l'intensità di sensazioni e sentimenti che si trovano all'interno del soggetto, cioè processi covert (nascosti).

    Lo scopo della terapia comportamentale, è quello di modificare il comportamento manifesto del paziente.
 

A cura di Paola Felici

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