IL CONCETTO DI REGRESSIONE
Il concetto di “regressione”
fu introdotto
nella teoria psicoanalitica come parte della teoria topica, ma gli furono
attribuiti significati diversi.
Freud usa il concetto di “regressione” per
spiegare come mai la tendenza al soddisfacimento dei desideri durante il sonno
assuma la forma di esperienza allucinatoria e visiva.
Freud postula che nelle prime fasi
dell’esistenza la psiche reagisce a bisogni e frustrazioni col tentativo di
sperimentare percezioni già vissute in precedenza, piacevoli.
La tendenza primordiale ad effettuare un’identità di percezione è
dominante durante l’infanzia, nella vita vigile e da adulti nel sonno.
Egli diede al termine “regressione” anche
il significato di movimento a ritroso in senso sistemico o topico e postulò che
nel normale funzionamento psichico ci sia una sequenza prevedibile di eventi
mentali: dalla percezione (s. Conscio) alla memoria (s. Preconscio) all’oblio
(s. Inconscio).
Secondo Freud il desiderio ha origine nel sistema Inconscio e tende a
scaricarsi dall’estremità sensoria all’estremità motoria. Nel sogno
allucinatorio l’eccitamento prende una via “retrograda” ed anziché
trasmettersi verso l’estremità motoria si trasmette verso la sensitiva.
Durante la veglia la direzione del processo
psichico è progressiva, durante il sogno è regressivo.
Con la scoperta della sessualità infantile e
della teoria della libido si aggiunge al concetto di regressione quello della
“regressione pulsionale”.
Nei tre saggi sulla teoria sessuale Freud
spiega che in presenza di una frustrazione i desideri libidici mirano a
raggiungere un’identità di percezione con i ricordi di una gratificazione
precedente. Nel sogno, durante il sonno si raggiunge soltanto una riproduzione
allucinatoria dell’identità di percezione.
Freud per spiegare la relazione tra il
funzionamento del sistema Inconscio e la Psicopatologia della nevrosi usò tre
concetti: ”rimozione primaria,” “fissazione” e
“regressione”.
Secondo Freud i primi due costituiscono
meccanismi grazie ai quali alcuni desideri pulsionali rimangono attivi
nell’Inconscio e ne costituiscono il nucleo.
Quando in un periodo successivo si ha una
regressione pulsionale, le cariche energetiche regrediscono ai punti di
fissazione a causa dell’aumento di carica , i desideri infantili rimossi
infrangono la barriera della rimozione e danno origine ai “sintomi
nevrotici”.
La formazione dei sintomi nevrotici è legata
alla fissazione e alla rimozione primaria ed è causata dalla regressione della
libido.
Il carattere specifico di una nevrosi dipende dal livello di regressione pulsionale.
La regressione era intesa come un processo globale dato che si supponeva che regredisse la personalità nel suo complesso.
Nell'esaminare le nevrosi Freud intuì che si doveva tener conto della fase di sviluppo dell'Io in cui si verifica l'inibizione dell'evoluzione della libido.
La regressione filogenetica, si riferisce a quei fenomeni della vita psichica che rappresentano l'eredità arcaica dell'uomo innata nella sua psiche: certi aspetti della vita psichica hanno un origine che va più indietro dell'infanzia dell'individuo fino al passato della stirpe.
Il concetto di regressione biogenetica afferma che certi fenomeni psichici si suppongono derivati dalle vicissitudini di forme di vita subumane.
Appunti di Psicologia