TEORIA STRUTTURALE DEI SOGNI
Nella teoria Strutturale le energie dell’Es attivano funzioni
dell’Io e del SuperIo che si possono opporre alle forze pulsionali o
facilitarne la scarica o indirizzarle e controllarle. (principio del
funzionamento multiplo).
La teoria Strutturale non modella l’apparato psichico sullo schema
dell’arco riflesso, ma considera gli eventi psichici il risultato di
un’interazione reciproca tra Es, Io e SuperIo. Non c’è una direzione che
produce un’azione motoria e un’altra opposta che dà luogo a sogni.
Le modalità di pensiero e di funzionamento psichico non sono
caratteristiche esclusive o dell’Es o dell’Io o del SuperIo, ma possono
appartenere a tutti e tre.
La teoria Strutturale presuppone
che durante il sonno ci siano energie che rimangono attive e che le energie
psichiche operanti nel sonno danno origine all’attività onirica costituendo
il contenuto latente del sogno. Esso nasce dai derivati pulsionali dell’Es e
dalle impressioni e preoccupazioni del giorno.
Fin qui le due teorie sono identiche.
La teoria Strutturale postula che l’energia del contenuto onirico
latente attivi funzioni inconsce dell’Io e del SuperIo come potrebbe succedere
nella veglia.
Alcune funzioni dell’Io aiutano o guidano le energie pulsionali verso
la gratificazione; le difese vi si oppongono alleandosi col SuperIo. E’ anche
possibile che le esigenze del SuperIo si uniscono alle forze dell’Es o che le
funzioni di difesa dell’Io si dirigano verso le proibizioni o le richieste del
SuperIo e contro i derivati dell’Es.
Il lavoro onirico è costituito da un’interazione tra Es , Io e
SuperIo, il cui risultato finale è il “sogno manifesto”.
Sia nella vaglia che nel sonno ciò che avviene nella vita psichica è
il risultato di un’interazione che nella vita vigile non produce il sogno
perché:
1)
durante il sogno c’è modifica regressiva di funzioni dell’Io; 2)
un’analoga alterazione delle funzioni del SuperIo; 3)
i desideri pulsionali e le fantasie dell’Es hanno un ruolo più
importante nel sogno che nei fenomeni psichici della veglia.
1) La regressione delle funzioni dell’Io è
conseguente allo stato di sonno, subiscono questa regressione le seguenti
funzioni dell’Io: a) esame di realtà: chi sogna non è capace di
distinguere il fatto (esterno) dalla fantasia (interna); b) il
pensiero e l’uso del linguaggio: subiscono modificazione
regressiva nel sogno dato che chi sogna tende a pensare con immagini anziché
con parole; chi sogna usa parole e linguaggio in modo regressivo; si ha le
tendenza ad equivocare, a fare giochi di parole. Il lavoro onirico si distingue
per l’uso di “simboli”, è carente o manca del tutto un
atteggiamento realistico nei confronti del tempo, spazio, morte e non esistono
le regole normali della logica e della sintassi; c) si modifica in senso
regressivo la funzione integratrice dell’Io:
all’inizio Freud la identificò con la tendenza alla revisione o
elaborazione secondaria. I sogni non sono di norma armonici o integrati rispetto
alle loro componenti come nei pensieri della normale vita
vigile (la funzione integratrice dell’Io interviene nella formazione
del sogno); d) diminuzione delle difese: Freud la collegava alla paralisi
della motilità nel sonno poiché l’azione è impossibile, i desideri non sono
tanto pericolosi, tuttavia la diminuita opposizione in realtà assomiglia alle
limitate capacità di difesa dell’Io nel
bambino piccolo.La diminuzione delle difese dell’Io nel sogno si può
considerare in parte un’alterazione regressiva delle funzioni di difesa
dell’Io; e) alterazione delle funzioni dell’Io , della percezione
sensoriale e del controllo della motricità, durante il sonno: in
questo caso non è chiaro se le modifiche sono imputabili alla regressione o
alla sospensione della particolare funzione dell’Io, si opta più per una
sospensione.
Ogni specifica funzione può variare da un
sogno all’altro e persino da una parte all’altra di uno stesso sogno. Il
lavoro onirico è caratterizzato dall’interazione simultanea di funzioni
mature e primitive; nella vita vigile prevalgono quelle mature.
Le manifestazioni psichiche della veglia a cui
il sogno si avvicina sono quelle in cui c’è regressione delle funzioni
dell’Io: sintomi nevrotici o psicotici, atti mancati, etc.
2) Anche
le funzioni del SuperIo subiscono difese regressive. Le regressioni del
SuperIo contribuiscono al carattere infantile dei processi coinvolti nel lavoro
onirico e nel sogno manifesto, ciò che produrrebbe “colpa o rimorso” nella
vita vigile, nel sogno genera paura di punizione tipica del SuperIo infantile.
Chi sogna è più incline a proiettare i suoi
impulsi colpevoli sulla persona altrui, mentre si identifica con il giudice che
condanna e punisce. Le parole dette nei sogni si legano all’intervento del
SuperIo nel lavoro onirico, questo legame è indice di regressione ed uno stadio
del SuperIo in cui gli ordini e le proibizioni derivano dai genitori di colui
che sogna (non ancora interiorizzati). I desideri pulsionali trovano espressione
più diretta nei sogni per l’abbassamento delle funzioni del SuperIo ad un
livello più infantile e ad una diminuzione delle sue difese.
3)
Un ruolo importante hanno nel sogno le fantasie infantili di
soddisfacimento dei desideri poiché durante il sonno le rappresentazioni della
realtà esterna sono prive di carica.(aumento del narcisismo durante il sonno ,
ci interessano i nostri desideri e bisogni).
Appunti di Psicologia