LA TEORIA TOPICA

 

La Teoria Topica fu esposta per la prima volta nel VII capitolo dell’”Interpretazione dei sogni”.

Freud formulò la teoria topica come spiegazione dell’apparato psichico in seguito alla scoperta che la psicologia della formazione dei sintomi nevrotici è la stessa di certi aspetti del funzionamento psichico normale, cioè di sogni, motti di spirito e atti mancati.

Freud scoprì che le differenze psicologiche tra “nevrotico” e “normale” sono quantitative piuttosto che qualitative: sono differenze di grado, non di qualità.

Il fattore cruciale per la formazione dei” sintomi nevrotici”ha a che fare con l’accessibilità o meno alla coscienza di certi elementi psichici, che sono desideri di gratificazione e di piacere in conflitto con le norme morali e gli obiettivi adulti del paziente. I desideri che originano il “conflitto intrapsichico”, se sono inaccessibili alla coscienza (rimozione), se diventano forti, possono produrre un “conflitto nevrotico”.

Se un desiderio rimosso diviene cosciente tramite l’analisi, il sintomo scompare.

La Teoria Topica postula l’esistenza di tre sistemi nella psiche, ciascuno dei quali è caratterizzato dal suo rapporto con la coscienza.

Il sistema Inconscio contiene gli elementi psichici che riescono a raggiungere la coscienza solo con difficoltà o non ci riescono affatto.

Il sistema Preconscio comprende quelli che possono diventare coscienti con facilità.

Il sistema Conscio include tutto ciò che è cosciente in qualsiasi momento.

Tra i sistemi Inconscio e Preconscio agisce un censore intersistemico che permette al Preconscio di escludere elementi Inconsci riprovevoli e di rifiutare loro l’ingresso nel sistema Conscio.

L’idea centrale della teoria topica è che l’apparato psichico si può dividere in sistemi in base al loro rapporto con la coscienza.

 

A cura di  Paola Felici

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