Sul concetto di Allineamento

Le mappe di ambienti esperiti, fanno parte della nostra mente, ed emergono come immaginazione: è ciò che chiamiamo virtuale.

Nell’immaginazione, anche quando ci troviamo lontani da un ambiente conosciuto, questo nella mente esiste in tutti i suoi volumi.

Stando dentro un ambiente conosciuto, ad occhi chiusi, si ha un’idea della stanza, ma non di come questa è allineata rispetto a noi, cioè potremmo incontrare il muro la dove pensiamo ci sia una finestra, ammenochè non tocchiamo qualcosa, in questo modo tutto l’ambiente reale si allinea con quello immaginato quindi la finestra immaginata si va ad allineare con la finestra reale.

Per muoversi in un ambiente conosciuto bisogna allineare ciò che si sta immaginando con ciò che realmente ci si trova davanti.

In un ambiente conosciuto chiudiamo gli occhi e giriamo su noi stessi, non siamo più in grado di sapere in quale posizione spaziale rispetto alla stanza stiamo collocati.

Tocchiamo uno degli elementi conosciuti e sappiamo anche dove e come stanno gli altri ed in che direzione e posizione ci troviamo noi rispetto all’ambiente: abbiamo allineato l’immaginazione con la concretezza, e questo si può fare, con il tatto, con la vista, con l’udito etc.

Quando Luciano, con il quale stiamo sperimentando l'oggetto, si muove in un ambiente che non conosce e trova la strada libera per camminare, ricostruisce ed allinea nella sua immaginazione l’ambiente.

Cio vuol dire che nella sua immaginazione, si costruisce un allineamento di volumi generici.

Non c’è bisogno di sapere che quello che ha di fronte è un armadio per ricostruire un percorso e camminarci in mezzo: uno spigolo è uno spigolo, ai fini del movimento, uno spigolo del muro è uguale ad un qualsiasi altro spigolo.

Nell’esperienza che stiamo facendo con alcuni non vedenti, sembra che il nuovo modo di percepire, abbia formato un  anellamento con l’ambiente ricostruendolo virtualmente.  Ciň significa che ha integrato questa nuova esperienza ai richiami del tocco delle mani e della vista, vuole anche dire che il cervello, è predisposto a ricevere questi segnali da  sensi diversi da quelli originariamente usati, (in questo caso dalla pelle).

Ricostruisce nella mente modelli visivi che si sono sovrapposti al tatto (attraverso il toccare e "vedere" con visios che prelevando le immagini dall’ambiente attraverso una telecamera, le trasforma in impronta che attraverso la pelle, raggiunge la mente producendo l’associazione ed il richiamo dell’intero ambiente ideale di cui fa parte, permettendo parzialmente di muoversi in esso.)

Modelli visivi che cominciano a formarsi diventando memoria visiva, cioè ricorda di avere visto. In questo modo, la memoria dell’ambiente è completa, ed alla mente, si presenta l’immagine dell’intera scena.

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