Sul concetto di: "cosa è la vista"

Abbiamo già detto che: per possedere nella nostra mente il mondo delle cose che ci circonda, i loro messaggi devono essere passati attraverso le "porte" dei nostri sensi.

Attraverso esse ci giungono i messaggi luminosi delle cose lontane, attraverso esse la concretezza degli oggetti toccati.

Il modello mnesico delle parti dell’ambiente, è dato dal loro volume; non è legato quindi prevalentemente all’evento vista, ma alla propriocezione dell’evento tatto.

La sensibilità esterocettiva,è invece quella che dà forma e profondità allo spazio.

La sensibilità esterocettiva, è quella che innestandosi con la vista, l’udito ecc., forma inizialmente il costrutto interno, come i tasselli di un puzle, vengono immagazzinati e sedimentati in frammenti di un panorama unico.

I sensori degli organi preposti al tatto, alla vista, all’udito ecc., convolvono tutti nello stesso ambiente cerebrale; contribuiscono quindi orchestralmente alla formazione dello stesso oggetto.

Siamo in grado di riconoscere un oggetto, solo se prima lo abbiamo toccato, (ne abbiamo avuto esperienza tattile).

E’ sufficiente, una sola delle vie che hanno creato il modello convoluto per accendere tutto il resto, per fare in modo che la sensibilità propriocettiva attivi memoria, sia essa già esperita, di nuova creazione, o di assestamento.

La memoria è quindi una sorta di miscela di elementi che provengono da idee disparate dallo stesso oggetto.

Riconoscere, vuol dire che nella nostra "mente", una volta che è stato registrato un evento-oggetto, attraverso il "tatto" questo, viene riemerso, anche solo dal contatto con piccoli particolari.

Un intero ambiente, viene quindi riemerso anche dal solo contato, al buio, di un particolare unico.

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